Between Bites and Magics

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_Lulu_Cullen_
icon12  view post Posted on 11/11/2009, 18:06




lo so a cosa state pensando, devo ancosa finire l'altre ff ma non sono più ispirata. allora ho deciso di postare una mia nuova creazione, già pubblicata su efp.
La mia mente pacata ha iniziato a elaborare, ed il risultato è questa storia, è un invrocio tra le mie saghe preferite! spero sia di vostro gradimento! commentate e fatemi sapere!

Capitolo 1



Ritorno a casa



Sesto anno, ancora uno e tutto sarà finito, ancora un anno e sarà finalmente libera di vivere la mia vita, ancora un anno e sarai andata via da tutto e da tutti, finalmente libera.
Era questo che pensavo mentre fissavo il paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino dell’espresso che mi avrebbe portato ancora una volta a Hogwatrs, per la sesta volta nella mia vita percorrevo quella strada, ma per la prima volta lo percorrevo da sola. Si perché quest’anno ero riuscita a trovare uno scompartimento vuoto, senza che le mie “ pseudo amiche” mi trovassero, e mi assillassero con i loro racconti delle vacanze, e delle loro nuove fiamme. Perché a me dei ragazzi, delle feste non m’importava molto, anzi non m’importava proprio niente, io andavo a Hogwatrs per studiare, per farmi una vita, per andarmene finalmente di casa, sì la scuola era anche un motivo per uscire da quel mondo che non sentivo mio, per uscire dal mondo dei miei genitori. Un rumore mi desta dai miei pensieri, un rumore che conoscevo bene, fin troppo, un rumore che negli anni avevo imparato a riconoscere e ad evitare, il suono del chiacchierio delle oche.
Mi alzo di scatto e chiudo le tende, non voglio vedere nessuno, soprattutto loro. Nei corridoi sta succedendo qualcosa, lo sento dal chiacchiericcio, ma non m’importa, voglio godermi questo viaggio, voglio poter ammirare il paesaggio senza che nessuno mi faccia domande, voglio poter leggere un libro in santa pace, senza sentire l’ultimo scoop. Il mormorio si sta calmando, tiro fuori dalla borsa uno dei miei libri preferiti, “ cime tempestose”, ho letto questo libro tantissime volte, ma non mi stanco mai, anche essendo un libro gabbano, n’apprezzo ogni piccola parola.
Mentre sono assorta nella lettura della storia d’amore tra Heathcliff e Catherine le porte dello scompartimento si spalancano e fa il suo ingresso un ragazzo, alto con i capelli bronzei e una pelle bianchissima e candida.
“ Scusa pensavo fosse vuoto” e così dicendo sparisce chiudendosi la porta alle spalle. Rimango spiazzata, immobile, prima di accorgermi che il mormorio nei corridoi è cessato. Chi era quel ragazzo? Non lo avevo mai visto, ed era impossibile che fosse uno studente del primo anno. Lasciai quei pensieri, stavo per tornare al mio libro, quando mi accorsi che il panorama stava cambiando, si riusciva intravedere Hogwatrs. Casa. Finalmente stavo tornado a casa. Decisi di indossare la divisa.
E finalmente mi presente, sono Isabella Potter, Bella per gli amici. Si lo so cosa state pensando, “Potter? Quella Potter?” la fama del mio bis nonno mi precedeva, appena tutto nominavano Potter tutti pensavano a lui, a Harry James Potter, il mio caro nonnino, anzi bis nonno, l’unico che mi capiva. Erano rare le occasioni in cui lo vedevo, per via dei suoi impegni, ma ogni volta mi provocava una felicità immensa. Eravamo molto simili, molto solitari, che stentavano ad accettare aiuto dagli altri, e tutti e due consideravamo Hogwatrs la nostra casa, la nostra vera casa. Per lui io ero importante, tanto importante che ogni anno per il mio primo giorno di scuola mi faceva trovare una sorpresa, che trovavo sempre nella mia camera sul mio letto, con tutti gli impegni che aveva trovava il tempo per fare una sorpresa alla sua nipotina più piccola, e io lo amavo per questo.
Il treno rallenta fino a fermarsi, e prima di scendere mi assicuro che le mie compagne si siano già avviate verso il castello. L’aria fredda di settembre mi colpisce in pieno, ma è piacevole , è come se tutto volesse dire “ bentornata a casa! ”. mi avvio verso una carrozza, ammirando il castello. Non mi stuferò mai di guardarlo.

Si lo so all’inizio può anche sembrare che non centri con twilight, ma poi capirete mano a mano che scrivo, morsetti a tutti! :"):
 
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Rupet
view post Posted on 11/11/2009, 18:20




CHe bell'inizio :°_°: Sei riuscita a mescolare Harry con Bella.. Il ragazzo è il ciospo giusto? -.- Edward :angel:
 
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_Lulu_Cullen_
view post Posted on 11/11/2009, 18:37




hey primo non offendiamo Edward! lui non si tocca ( :ghh: )
secondo, chi può dirlo? se vuoi metto già il secondo chappy =)
 
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_Lulu_Cullen_
view post Posted on 12/11/2009, 19:08




Capitolo 2

Nuova casa?

[ Pov Edward ]



Ma cosa gli è saltato in mente a Carlisle? E gli altri lo appoggiavano pure! La cosa non mi quadrava, cosa ci trovava Carlisle nei maghi? Molti anni fa aveva conosciuto un grandissimo mago, Albus Silente, morto tragicamente qualche decennio fa, ma da allora Carlisle aveva tenuto i rapporti con un ex studente di Silente, Harry Potter, sapevo tutto di lui, tutta la sua storia, ogni suo scontro, ma non avevo avuto l’onore di incontrarlo.
Hogwarts, Carlisle ci stava mandando a Hogwarts la scuola di magia e stregoneria migliore del mondo, da quello che si diceva. Per me era solo una perdita di tempo. Cosa ci potevano fare cinque vampiri li? Cosa ci sarebbe servito imparare a fare incantesimi? Certo noi eravamo vampiri diversi. In tutti i sensi. Eravamo diversi nel mondo normale, figuriamoci in quello dei maghi! Nessuno a questa scuola sapeva di noi, soltanto la preside. Avremmo dovuto fare molta attenzione.
Alice era al settimo cielo, e per qualche strano motivo mi nascondeva i suoi pensieri, stava traducendo l’inno nazionale inglese, in una lingua a me sconosciuta.
“ Che lingua è? ” Domandai, continuando a camminare lungo il binario 9 nella stazione ferroviaria di Londra.
“ è Antiche Rune”
“ e dove l’avresti imparata?
“ A differenza tua mio caro io ho passato l’ultima settimana iniziando a studiare, potrei già presentarmi ai M.A.G.O sai?”
Sbuffai.
“ comunque perché mi stai nascondendo i tuoi pensieri? È snervante lo sai?”
si che lo so!
Lasciai cadere il discorso e come gli altri attraversai il muro che conduceva al binario 9 e3/4. Fui immediatamente colpito dai pensieri di tutti quei ragazzini, cercai di chiudere la mente e seguii i miei fratelli sul treno. Trovammo uno scompartimento vuoto e ci sistemammo. Alice continuava a nascondermi i pensieri mente gli altri pensavano ai rispettivi compagni, Emmet a Rose, e viceversa, e Jasper a quel malefico folletto. Il treno era in viaggio già da un po’ quando decisi di andare a fare un giro.
“ Torno subito”
“ Vengo con te” disse Alice sciogliendosi dall’abbraccio di Jasper.
“ Ok”
Appena mettemmo piede fuori dallo scompartimento una marea di mini-maghi ci assalì, feci per rientrare ma mi resi conto che ci avevano spinto, facendoci allontanare. Mi voltai e vidi Alice ridere.
“Sapevi che sarebbe successo vero?”
“ Certo che lo sapevo, non volevo perdermi la scena, e poi basta con questo broncio! Sarà divertente vedrai! Ora scusami ma prevedo una folla di ragazzine dirigersi verso questa parte quindi io rientro”
Non mi diede il tempo ne di dire ne di fare nulla che sparì. Continuai a camminare cercando di evitare tutte quelle ragazzine, e soprattutto cercando di evitare i loro pensieri, ma alla loro età si potevano pensare già cose del genere? Volevo un po’ di pace, e “ ascoltai ” nei vari scompartimenti, finche non ne trovai uno schiuso, ma da quale non proveniva nessun suono, e mi ci fiondai.
E con mia sorpresa vi trovai una ragazza, coi capelli castani, e occhi color cioccolato, il suo odore mi colpì in pieno, era dolce, sublime, avrei tanto voluto assaggiarlo.
“ Scusa pensavo fosse vuoto ” dissi velocemente, uscendo dallo scompartimento e dirigendomi verso il mio. Com’era possibile? Non avevo percepito nessun suono, neanche una minima vibrazione della sua mente, e poi quell’odore, così intenso, non mi era mai capitato, il mostro dentro di me mi urlava di ritornare da lei, di andare li e…e… non volevo pensarci, repressi il mostro, dovevo ricordare chi ero. Ero Edward Anthony Masen Cullen, dannazione! Non potevo perdere il controllo così, dovevo darmi una calmata, o non sarei resistito due minuti in quella scuola, non potevo deludere Carlisle, tanto meno Esme. Rientrai, facendo finta che non fosse successo niente. All’interno vi trovai solo Alice.
“ gli altri?”
“ arrivano subito” aveva smesso di nascondermi i pensieri.
“ comunque ti conviene cambiarti, manca poco, guarda” m’indicò il finestrino e sparì.
Il paesaggio che mi trovai ad ammirare mi sconvolse, un immenso castello, una foresta, e si poteva intravedere perfettamente un lago. Era un posto meraviglioso, un posto incantato, nel vero senso della parola. Provai una strana sensazione, quel luogo già mi piaceva. Ma sarei riuscito ad affezionarmici? Sarei riuscito mai a chiamarlo casa? In cuor mio sapevo di si, ma poteva mai un vampiro avere un cuore?
 
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_Lulu_Cullen_
view post Posted on 13/12/2009, 21:24




Capitolo 3
Sorprese
[ Pov Bella]




Il banchetto di inizio anno, il caos, i bambini del primo anno spaventati, mi annunciavano che finalmente ero tornata a casa. Presi posto, di fianco alle mie compagne.

“ Bella dov’eri finita? Ti abbiamo cercato per tutto il treno ma non ti abbiamo trovato” Mi disse Jessica appena mi fui seduta.

“ Mi hai fatto preoccupare sai? ” disse Angela abbracciandomi.

“ Scusate e che ho trovato uno scompartimento vuoto e sono rimasta li”

“ Sempre la solita, ora però l’importante è che sei qui con noi!”

“ Già” Dissi, stavo per iniziare a mangiare quando Jessica mi fermò, facendomi girare.

“ Hai saputo la novità?”

“ No, cos’è successo?” risposi, fingendo interesse, sicuramente si trattava di qualche nuovo pettegolezzo.

“ Ci sono degli studenti nuovi”

“ Jess questo avviene ogni anno, la cerimonia cui hai appena assistito non ti dice niente?”

“ non intendo quelli di prima, ci sono cinque nuovi studenti! Due frequenteranno il sesto anno, e gli altri tre il settimo!”

“ E tu come fai a sapere queste cose?”

“ Bhè mia cara mentre tu eri sola soletta, io ho girato per il treno e ho scoperto tutto per caso”

“ Certo, per caso hai origliato qualche discussione, ma per caso vero?”

“ uffa non fare la guastafeste, comunque guarda sono loro” mi indicò un punto in fondo al lungo tavolo, dove erano seduti tre meravigliosi ragazzi e due ragazze; una d loro aveva i capelli biondi e lunghi, avrebbe potuto fare invidia alle migliori modelle, mentre l’altra era più minuti, quasi uno scricciolo, con i capelli corvino che la facevano assomigliare ad un piccolo elfo. Uno dei tre ragazzi era moro, con una corporatura robusta, ed un sorriso che faceva quasi paura, assomigliava ad un orso, il ragazzo affianco a lui era biondo un po’ sulle sue, sembrava molto pensieroso. Mentre l’ultimo ragazzo l’avevo già visto, aveva i capelli ramati, e anche con il broncio era bellissimo, era bello come un dio. Proprio in quel momento si voltò e i nostri sguardi si incontrarono per pochi secondi, finché io non inizia a fissare il mio piatto.

“ hey uno di loro sta guardando di qua!” m’informò Jessica, come se non lo sapessi!

“ Angela mi diresti la parola d’ordine?” l’anno precedente Angela era diventata prefetto, non c’era da meravigliarsi, dal primo giorno che ci siamo conosciute ero sicura che lo sarebbe diventata, lei era tutto l’opposto di Jessica, era riservata, non si impicciava, non le piaceva spettegolare, sapeva ascoltare, e lasciarti sola quando ne avevi bisogno, era un’amica d’oro, l’unica che potevo considerare cara.

“ Certo, è Blood, vai già via?”

“ Si mi sento molto stanca” mi alzai “ Ci vediamo in dormitorio” e così dicendo mi diressi verso l’uscita. Quando passai affianco ai nuovi arrivati sentii una scossa lungo la schiena, e sentii i suoi occhi addosso, ero sicura che fosse lui a fissarmi. Una volta fuori dalla sala grande, non so perché inizia a correre, finché non arrivai in cima alla torre che mi avrebbe condotto al dormitorio.

“ Buona sera signora Grassa”

“ Buona sera a te, la parola d’ordine?”

“ Blood”

“ Puoi entrare”

Entrai nella sala comune, blood, sangue, strana parola d’ordine. È bello tornare nella sala comune, sono un Grifondoro, come ogni componente della mia famiglia da generazioni, e di questo ne vado fiera, mi ritengo onorata di appartenere a questa casa. Mi dirigo verso il dormitorio, e noto che non ci sono più tre letti, ma bensì quattro, strano, dal primo anno dividevo quella stanza solo con Jessica e Angela, scorsi tutti i letti, fino a notare un pacchetto su uno di essi, sul mio. Sorrisi, al mio caro nonnino, nonostante l’età e gli impegni si era ricordato ancora una volta che oggi la sua pro nipote stava incominciando scuola. Sedendomi sul letto presi il pacchetto, ricordavo ogni regalo di inizio anno che mi aveva fatto. Durante il primo anno mi aveva regalato un oggetto che apparteneva a lui, e ancora prima a suo padre, mi aveva regalato il suo mantello dell’invisibilità, molto utile in certe situazioni; il secondo anno mi aveva regalato una civetta bianca, pura e candida, che avevo deciso di chiamare Edvige come la sua prima civetta. Al terzo mi aveva regalato la mappa del malandrino, creata da suo padre e i suoi amici ai tempi in cui frequentavano Hogwarts. Poi seguirono regali come una scopa da corsa, che essendo io priva di equilibrio utilizzavo raramente, e l’anno precedente mi aveva fatto forse il regalo più bello di tutti, mi aveva mandato una foto di me da piccola tra le sue braccia, quella foto ora era sul comodino a fianco al mio letto, e la guardai con nostalgia. Ora chissà cosa c’era in quel pacco. Con molta delicatezza sfilai il fiocco, e lo aprii, rimasi incantata, non so perché mi venne da piangere. All’interno c’erano dei libri, ma non semplici libri, erano libri di uno dei miei autori preferiti babbani, c’era Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate, il mercante di Venezia, e poi un libro a me sconosciuto Finché non cala il buoi di una certa Charlaine Harris, ciò che mi colpì fu la copertina, un volto bianco che quasi si mimetizzava con lo sfondo, e queste labbra rosse, rosso sangue, come quella goccia che scorreva su quel candido volto. Strano libro, completamente diverso dagli altri. Lo appoggiai sul comodino e appoggiandoci gli altri libri sopra, ma la scatola non vuota, all’interno c’era un altro oggetto, c’era una mela, una mela rossa, lucida. La tirai fuori, che strano oggetto che era, sicuramente c’era qualcosa sotto, la esaminai ma non ci trovai nulla di strano e la appoggiai affianco alla foto. Decisi di andare a dormire, prima che arrivassero le altre, stavo per infilarmi sotto le coperte quando la porta si aprì e feci il suo ingresso quella che sarebbe diventata la mia migliore amica, ma io ancora non lo sapevo.
“ Ciao io sono Alice Cullen, tu devi essere Bella vero?” disse il folletto dai capelli corvino che avevo visto poco fa.
“ Si piacere” allungai la mano per stringere la sua ma lei la evitò e mi abbracciò, spiazzandomi.
“ Sento che diventeremo ottima amiche sai?”
Le sorrisi, cosa le potevo rispondere senza risultare maleducata?
“ Allora qual è il mio letto?”
“ Ah quindi ti hanno messo nella nostra stanza?”
“ Ti dispiace?” sembrava sorpresa da quella mia domanda, quasi delusa da come le avevo risposto.
“ No, no anzi, mi fa piacere, puoi prendere il letto affianco al mio, è libero”
 
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_Lulu_Cullen_
view post Posted on 30/1/2010, 23:15




Capitolo 4
Sogni movimentati
[ Pov Bella]



La prima notte a casa, me l’aspettavo diversa, senza incubi.

Ero in una foresta, ed era notte, nel cielo non c’era neanche una stella ad illuminare il mio cammino, ma quella foresta la conoscevo molto bene, era la Foresta Proibita. Abitata da creature magiche, e non solo, solo l’anno prima avevo scoperto che oltre ai Centauri, Unicorni e Thestral ad abitarla c’erano conigli, cervi e cavalli, tutti animali erbivori. Qualcosa mi destò dai miei pensieri, o meglio qualcuno, misi a fuoco e vidi Alice.
“ Alice che ci fai qui?”
Ma non mi rispose aveva gli occhi chiusi e sarei pronta a giurare che stesse annusando l’aria, piano piano mi avvicino.
“ Alice stai bene? Mi senti?”
Mi mancava poco per raggiungerla, ma inciampai in qualcosa, in un ramo, quando mi rialzai lo spettacolo che si presentava era orribile.
“ ALICE!” urlai con tutta la forza che avevo in gola, ma non sembrò basta, Alice non si girò, e non si accorse che un’enorme puma la stava attaccando alle spalle, e io cosa potevo fare? Niente, provai a cercare la mia fidata bacchetta, ma non la trovai. Il puma era a pochi centimetri da lei, e tutto divenne bianco, il luogo cambiò, e mi ritrovai ad osservare me stessa, seduta sul letto con un libro in mano. Mi avvicinai e notai che il libro era quello che mi aveva regalato mio nonno, la me stessa seduta sul letto lo posò, e prese la mela in mano, poi tutto iniziò a girare e mi ritrovai ancora una volta nella foresta, con Alice in pericolo di morte, quando finalmente aprì gli occhi, e si girò verso il puma, che la stava per attaccare, ma non c’era terrore nel suo sguardo, no al contrario, c’era…sete?
“ Alice!” urlai…

Mi svegliai agitata, cos’era quel sogno? Guardai la sveglia accanto al comodino erano le cinque del mattino, mi alzai e il letto accanto al mio era vuoto. Mi alzai di scatto e la vidi li, immersa fino al collo in un baule.
“ Alice!” urlai rischiando di svegliare le altra, le corsi in contro e la abbraccia. “ Non sa quanto sono felice di vederti!”
“ Buon giorno Bella, come mai così mattutina?”
“ Fatto un brutto sogno, lascia stare” dissi sedendomi di fianco a lei “ Tu invece? Come mai sei già sveglia?”
“ Mah non riuscivo a dormire e così ho deciso di iniziare a metter a posto i bauli”
“ Tutta questa roba è tua?” chiesi sbalordita, fissando quelli che forse erano 30 bauli uno impalato sull’altro, quanti vestiti si era portata dietro? E quando avrebbe trovato il tempo di metterli visto che avevamo sempre la divisa, tranne rare occasioni?
“ Non è mica tutto per me, c’è anche qualcosa per te, ovvio!”
“ Scusa? Come hai detto?”
“ Vieni ti faccio vedere” mi afferrò per mano e mi portò in bagno. “ Ci vorrebbe una sedia, aspettami qui la vado a prendere”
“ No aspetta ci penso io” estrassi la bacchetta e dissi “ accio sedia”
“ Grazie, ora siediti”
“ Qualcosa mi dice che devo avere paura”
“ Ma no dai, voglio solo farti i capelli!”
“ Cosa? Sei molto gentile ma i miei capelli vanno bene così” feci per alzarmi ma me lo impedì.
“ Dai ti prego ti prego!!!”
Sbuffai “ Uffa va bene se ti fa felice”
“ Sapevo che avresti detto di si!” ed iniziò a trafficare con i miei capelli, era strano la conosceva solo da poche ore e già sapevo di volerle un bene immenso. Non aveva ancora finito quando apparve Angela dalla porta.
“ Buon giorno ci disse, potrei usare il bagno?”
“ Certo usciamo subito” E così dicendo Alice mi trascinò fuori, dove mi aspettavo di trovare Jessica, e invece non fu così, strano. Angela uscì dal bagno che si era già cambiata e c’informò che se non ci sbrigavamo avremmo fatto tardi a colazione, e sparì per dirigersi in sala grande.
Alice trafficò ancora dieci minuti con i miei capelli e mi mandò a vestire, quando uscii la trovai già vestita.
“ Andiamo?” chiesi
“ No ancora un attimo, non ti sei ancora vista allo specchio” me ne passò uno, nel quale mi specchiai, non era possibile i miei capelli sempre gonfi e crespi ora erano lisci e avevano una piega perfetta, erano stupendi.
“ Oddio, Alice sei un fenomeno, sono stupendi!” mi girai ma non la trovai, doveva già essere scesa, mi avviai per le scale fino a che non sentì la voce d’Alice, che parlava con qualcuno, e questo qualcuno aveva la voce di un angelo.
“ Buon giorno Edward, dormito bene?” domandò Alice “ Ti trovi bene con i tuoi compagni di stanza?”
“ Come se tu non lo sapessi” e sbuffò.
La voce che rispose era la più bella che io avessi mai sentito, era la voce di un angelo, così armoniosa…
“ Farò finta che tu mi abbia chiesto come sono le mie compagne di stanza, sono fantastiche e volevo presentartene una, dovrebbe essere qui”
Cavolo, mi girai e feci per risalire le scale ma una mano fredda come il ghiaccio mi bloccò obbligandomi a girarmi.
“ Bella ecco qui volevo presentarti una persona”
“ Alice aspe…”
Non mi fece finire di parlare che mi trascinò nella Sala Comune, dove ad attenderci c’era un dio un carne e ossa, dal lontano era bello, ma a vederlo da vicino la parola “ bello” era un diminutivo, lui era perfetto.
“ Edward questa è Bella. E Bella questo è Edward, mio fratello”
Una parte di me sperava che non fosse come la sorella, che non mi abbracciasse, avrei rischiato di svenire tra le sue braccia, l’altra parte invece sperava con tutto il cuore, che mi prendesse i mi stringesse al duo petto.
“ Molto piacere” disse allungando la mano.
“ Piac…Piacere mio” riuscì a dire e mentre stringevo la sua mano, fredda e dura come il marmo una scossa attraversò la mia mano, ma non era per il freddo, era qualcos’altro, era una sensazione piacevole.
Mi sorrise, regalandomi un sorriso, un sorriso sghembo, che se non fosse stato per Alice che mi trascinò via, mi avrebbe fatto scogliere proprio li.
 
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5 replies since 11/11/2009, 18:06   119 views
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