Capitolo 4
Sogni movimentati
[ Pov Bella]
La prima notte a casa, me l’aspettavo diversa, senza incubi.
Ero in una foresta, ed era notte, nel cielo non c’era neanche una stella ad illuminare il mio cammino, ma quella foresta la conoscevo molto bene, era la Foresta Proibita. Abitata da creature magiche, e non solo, solo l’anno prima avevo scoperto che oltre ai Centauri, Unicorni e Thestral ad abitarla c’erano conigli, cervi e cavalli, tutti animali erbivori. Qualcosa mi destò dai miei pensieri, o meglio qualcuno, misi a fuoco e vidi Alice.
“ Alice che ci fai qui?”
Ma non mi rispose aveva gli occhi chiusi e sarei pronta a giurare che stesse annusando l’aria, piano piano mi avvicino.
“ Alice stai bene? Mi senti?”
Mi mancava poco per raggiungerla, ma inciampai in qualcosa, in un ramo, quando mi rialzai lo spettacolo che si presentava era orribile.
“ ALICE!” urlai con tutta la forza che avevo in gola, ma non sembrò basta, Alice non si girò, e non si accorse che un’enorme puma la stava attaccando alle spalle, e io cosa potevo fare? Niente, provai a cercare la mia fidata bacchetta, ma non la trovai. Il puma era a pochi centimetri da lei, e tutto divenne bianco, il luogo cambiò, e mi ritrovai ad osservare me stessa, seduta sul letto con un libro in mano. Mi avvicinai e notai che il libro era quello che mi aveva regalato mio nonno, la me stessa seduta sul letto lo posò, e prese la mela in mano, poi tutto iniziò a girare e mi ritrovai ancora una volta nella foresta, con Alice in pericolo di morte, quando finalmente aprì gli occhi, e si girò verso il puma, che la stava per attaccare, ma non c’era terrore nel suo sguardo, no al contrario, c’era…sete?
“ Alice!” urlai…
Mi svegliai agitata, cos’era quel sogno? Guardai la sveglia accanto al comodino erano le cinque del mattino, mi alzai e il letto accanto al mio era vuoto. Mi alzai di scatto e la vidi li, immersa fino al collo in un baule.
“ Alice!” urlai rischiando di svegliare le altra, le corsi in contro e la abbraccia. “ Non sa quanto sono felice di vederti!”
“ Buon giorno Bella, come mai così mattutina?”
“ Fatto un brutto sogno, lascia stare” dissi sedendomi di fianco a lei “ Tu invece? Come mai sei già sveglia?”
“ Mah non riuscivo a dormire e così ho deciso di iniziare a metter a posto i bauli”
“ Tutta questa roba è tua?” chiesi sbalordita, fissando quelli che forse erano 30 bauli uno impalato sull’altro, quanti vestiti si era portata dietro? E quando avrebbe trovato il tempo di metterli visto che avevamo sempre la divisa, tranne rare occasioni?
“ Non è mica tutto per me, c’è anche qualcosa per te, ovvio!”
“ Scusa? Come hai detto?”
“ Vieni ti faccio vedere” mi afferrò per mano e mi portò in bagno. “ Ci vorrebbe una sedia, aspettami qui la vado a prendere”
“ No aspetta ci penso io” estrassi la bacchetta e dissi “ accio sedia”
“ Grazie, ora siediti”
“ Qualcosa mi dice che devo avere paura”
“ Ma no dai, voglio solo farti i capelli!”
“ Cosa? Sei molto gentile ma i miei capelli vanno bene così” feci per alzarmi ma me lo impedì.
“ Dai ti prego ti prego!!!”
Sbuffai “ Uffa va bene se ti fa felice”
“ Sapevo che avresti detto di si!” ed iniziò a trafficare con i miei capelli, era strano la conosceva solo da poche ore e già sapevo di volerle un bene immenso. Non aveva ancora finito quando apparve Angela dalla porta.
“ Buon giorno ci disse, potrei usare il bagno?”
“ Certo usciamo subito” E così dicendo Alice mi trascinò fuori, dove mi aspettavo di trovare Jessica, e invece non fu così, strano. Angela uscì dal bagno che si era già cambiata e c’informò che se non ci sbrigavamo avremmo fatto tardi a colazione, e sparì per dirigersi in sala grande.
Alice trafficò ancora dieci minuti con i miei capelli e mi mandò a vestire, quando uscii la trovai già vestita.
“ Andiamo?” chiesi
“ No ancora un attimo, non ti sei ancora vista allo specchio” me ne passò uno, nel quale mi specchiai, non era possibile i miei capelli sempre gonfi e crespi ora erano lisci e avevano una piega perfetta, erano stupendi.
“ Oddio, Alice sei un fenomeno, sono stupendi!” mi girai ma non la trovai, doveva già essere scesa, mi avviai per le scale fino a che non sentì la voce d’Alice, che parlava con qualcuno, e questo qualcuno aveva la voce di un angelo.
“ Buon giorno Edward, dormito bene?” domandò Alice “ Ti trovi bene con i tuoi compagni di stanza?”
“ Come se tu non lo sapessi” e sbuffò.
La voce che rispose era la più bella che io avessi mai sentito, era la voce di un angelo, così armoniosa…
“ Farò finta che tu mi abbia chiesto come sono le mie compagne di stanza, sono fantastiche e volevo presentartene una, dovrebbe essere qui”
Cavolo, mi girai e feci per risalire le scale ma una mano fredda come il ghiaccio mi bloccò obbligandomi a girarmi.
“ Bella ecco qui volevo presentarti una persona”
“ Alice aspe…”
Non mi fece finire di parlare che mi trascinò nella Sala Comune, dove ad attenderci c’era un dio un carne e ossa, dal lontano era bello, ma a vederlo da vicino la parola “ bello” era un diminutivo, lui era perfetto.
“ Edward questa è Bella. E Bella questo è Edward, mio fratello”
Una parte di me sperava che non fosse come la sorella, che non mi abbracciasse, avrei rischiato di svenire tra le sue braccia, l’altra parte invece sperava con tutto il cuore, che mi prendesse i mi stringesse al duo petto.
“ Molto piacere” disse allungando la mano.
“ Piac…Piacere mio” riuscì a dire e mentre stringevo la sua mano, fredda e dura come il marmo una scossa attraversò la mia mano, ma non era per il freddo, era qualcos’altro, era una sensazione piacevole.
Mi sorrise, regalandomi un sorriso, un sorriso sghembo, che se non fosse stato per Alice che mi trascinò via, mi avrebbe fatto scogliere proprio li.